Come cambia la progettazione e la tecnica del costruire nella ricerca dell’ottimizzazione energetica.
Il processo edilizio è aumentato di complessità, sono richieste nuove competenze e metodologie di progetto. Un'attenta valutazione dell'aspetto energetico non può prescindere da una progettazione coordinata tra le varie figure coinvolte.
Ogni intervento di nuova costruzione, restauro o ristrutturazione è il punto d’incontro tra differenti professionalità: architetto, ingegnere strutturista e ingegnere energetico.
L'iter progettuale classico segue le seguenti fasi: progetto architettonico, strutturale e impiantistico. Durante la fase costruttiva la struttura dell'edificio viene realizzata per prima, a cui seguono le opere edili di tamponamento (involucro) e quindi l'impiantistica. Questo viene esemplificato nel seguente schema (sinistra).
Se durante la costruzione si scopre che la progettazione è stata carente o sono stati sottovalutati certi aspetti, i rimedi saranno improvvisati, spesso obbligati e quindi non ottimali.
Ogni progetto ha una sua specificità, sia sotto l’aspetto formale che costruttivo. Un’analisi accurata dello stato di fatto (in caso di restauro/ristrutturazione) e un dettagliato preliminare mettono al riparo di imprevisti e dalla necessità di varianti in fase realizzativa.
E’ importante far capire a committente ed esecutori il valore e il rispetto delle indicazioni progettuali, soltanto così sarà possibile rispettare gli obiettivi prefissati.
Nell'immagine precedente, lo schema a destra esemplifica che cosa sia la progettazione integrata: è un metodo di progettazione dove le criticità vengono valutate fin dall'inizio sotto ogni aspetto in modo che struttura-involucro-impianti esprimano l'optimum per l'intervento richiesto. Questo tipo di progettazione comporta una più precisa valutazione dei tempi e dei costi, e quando richiesto, del ritorno economico dell'investimento.
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